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Istruzione massonica: la profezia di un Papa confacente i loro piani

Le profezie ci sono donate per aiutarci a leggere “i segni dei tempi” e a provvedere per tempo i termini della nostra conversione.

Quanto vi proponiamo non sono dei veri inediti (forse uno lo è quello di san Gregorio Magno), ma di certo sono poco conosciuti, ve li abbiamo già proposti nel nostro sito, ma ora desideriamo approfondirli con voi. Tenendo a mente le parole di sant’Agostino nella sua Città di Dio, laddove dice:

“Da quel tempo, come delimita il Vangelo di Matteo, si susseguono fino alla venuta di Cristo tre epoche, che si svolgono con quattordici generazioni ciascuna: la prima da Abramo fino a Davide, la seconda da lui fino alla deportazione in Babilonia, la terza fino alla nascita di CristoSono dunque in tutto cinque epoche. La sesta è in atto, da non misurarsi con il numero delle generazioni per quel che è stato detto: Non spetta a voi conoscere i tempi che il Padre ha riservato al suo potere…”,

dobbiamo notare come anche la beata Caterina Emmerich ordina le sue Visioni in sette “tempi” che, comunque sia, ha lasciato in termini per nulla chiari ma tuttavia dove si possono distinguere i tempi che stiamo vivendo e presumere, senza sbagliare, che stiamo tra il sesto tempo e il settimo. Inoltre è la prima a parlare, dettagliatamente, di una “falsa chiesa”, vede scompiglio, confusione, smarrimento dei fedeli, il Clero nel caos tremendo, una nuova liturgia che però non piace a Dio, vede scandali nel clero e sacerdoti santi perseguitati dentro questa chiesa, così come del resto anche la Madonna a La Salette aveva preannunciato, così come ci aveva ammonito la Vergine Santa alle Tre Fontane, clicca qui, e Nostra Signora del Buon Successo, tutte apparizioni approvate dalla Chiesa, clicca qui, senza trascurare la profezia di Eugenio Pacelli, diventato poi Pontefice Pio XII, clicca qui.

E dunque deve farci riflettere l’allegoria del nostro settimo giorno – settimo tempo – con il Sabato associato al “silenzio di Dio”, nella Città di Dio di sant’Agostino, alla Sua “assenza” e al fatto che in altre profezie degne di attenzione parlano di un tempo, il penultimo, in cui Dio tacerà e agirà Satana, lasciato libero dalle catene per agire liberamente sulla terra prima della fine dei tempi, per la qual cosa la tremenda Visione che ebbe Leone XIII dalla quale scaturì il primo esorcismo mai fatto a difesa della santa Chiesa, clicca qui. Secondo una tradizione giuridica rabbinica, un atto ripetuto tre volte diventa chazaqà, consuetudine fissa. Insomma, non sono troppe le coincidenze? Possibile che sia tutta una cospirazione?

Gesù ci invita dunque a “guardare i segni dei tempi” attraverso i quali, chi davvero teme ed ama Dio e lo cerca e lo segue, sa riconoscerli ed agisce di conseguenza per salvare la propria anima e quella del suo prossimo. Infatti c’è qui un fatto degno di nota: la nostra amatissima Mamma, la Vergine Santissima, il suo tempo e il trionfo del suo Cuore Immacolato.

San Luigi Maria Grignon de Monfort, nel suo Trattato della Vera Devozione a Maria del 1724, dice:

  1. Prevedo molte belve arrabbiate, che arriveranno con furia per strappare con i loro denti diabolici questo piccolo scritto e colui del quale lo Spirito Santo si è servito per scriverlo, o almeno per avvolgerlo nelle tenebre e nel silenzio di un baule, affinché non venga Lui conosciuto; costoro anzi attaccheranno e perseguiteranno quelli e quelle che lo leggeranno e cercheranno di metterlo in pratica. Ma non importa! Anzi, tanto meglio! Questa previsione mi incoraggia e mi fa sperare un grande successo, cioè una grande schiera di valorosi e coraggiosi soldati di Gesù e di Maria, dell’uno e dell’altro sesso, per combattere il mondo, il demonio e la natura corrotta, nei tempi difficili che sempre più si avvicinano! “Chi legge comprenda”. “Chi può capire, capisca” (Trattato della Vera Devozione a Maria)».

Vediamo ora la Profezia di San Gregorio Magno

In un testo di Padre Emmanuel Andrè, intitolato “La Sainte Eglise”, si parla degli ultimi tempi della Chiesa e, riportando ampi stralci di parole pronunciate dal grande San Gregorio Magno, scrive:

La Chiesa sarà come Giobbe sofferente, esposto alle perfide insinuazioni di sua moglie e alle critiche amare dei suoi amici; egli, davanti al quale gli anziani si alzavano e i principi tacevano!

La Chiesa – dice più volte il grande Papa – verso la fine del suo pellegrinaggio, sarà privata del suo potere temporale; si cercherà di toglierle ogni punto d’appoggio sulla terra. Ma dice di più e dichiara che essa sarà spogliata dello sfarzo stesso che deriva dai doni soprannaturali.

Il potere dei miracoli – dice – sarà ritirato, la grazia delle guarigioni tolta, la profezia sarà scomparsa, il dono di una lunga astinenza sarà diminuito, gli insegnamenti della dottrina taceranno, i prodigi miracolosi cesseranno. Così dicendo non si vuole dire che non ci sarà più nulla di tutto questo; ma tutti questi segni non brilleranno più apertamente e sotto mille forme come nei primi secoli. Sarà anche l’occasione – spiega ancora il Pontefice – di un meraviglioso discernimento. In questo stato umiliato della Chiesa, aumenterà la ricompensa dei buoni, che aderiranno a lei unicamente in vista dei beni celesti; quanto ai malvagi, non vedendo più in lei alcuna attrattiva temporale, non avranno nulla da nascondere, si mostreranno quali sono” (Moralia in Job, libro 35).

E prosegue Padre Emmanuel “Che parola terribile: taceranno gli insegnamenti della dottrina! San Gregorio proclamava altrove che la Chiesa preferisce morire che tacere. Dunque parlerà ancora, ma il suo insegnamento sarà ostacolato, la sua voce coperta; molti di coloro che dovrebbero gridare sopra i tetti non oseranno farlo per paura degli uomini…” (Padre Emmanuel Andrè, La Sainte Eglise, Clovis, 1997, pag.296)

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A tutte le Profezie Cattoliche è opportuno unire San Gregorio Magno e la sua profezia degli ultimi tempi dove dice appunto:

“La Chiesa sarà come Giobbe sofferente, esposto alle perfide insinuazioni di sua moglie e alle critiche amare dei suoi amici; egli, davanti al quale gli anziani si alzavano e i principi tacevano! La Chiesa – dice più volte il grande Papa – verso la fine del suo pellegrinaggio, sarà privata del suo potere temporale; si cercherà di toglierle ogni punto d’appoggio sulla terra. Ma dice di più e dichiara che essa sarà spogliata dello sfarzo stesso che deriva dai doni soprannaturali… e che il dono di una lunga astinenza sarà diminuito, gli insegnamenti della dottrina taceranno..

E non è forse “silenzio di Dio” quel “nostro sabato” quando la dottrina sta tacendo in questo pontificato?

Un “silenzio di Dio” perchè lo stiamo inesorabilmente cacciando via dalle nostre società e comunità, dalle leggi civili, anche la Chiesa è coinvolta ma, attenzione, non travolta (Mt.16,18-19) come accadrà invece per le società. Infatti solo alla Chiesa è stata promessa e garantita la Presenza di Cristo e la protezione che “le porte degli inferi non prevarranno mai” contro di essa, la promessa non è su di “un papa” o si di un clero, ma per la Sposa di Cristo. Ecco perchè sia Agostino, quanto Gregorio Magno, ma anche la Emmerich e tutte le vere profezie, concludono le loro parole sempre con un trionfo della Chiesa, con la vittoria dei Cristiani, con la vittoria di Cristo.

E abbiamo una causa a tutto ciò, arrivando così nel cuore dell’argomento: la Massoneria profetizzata dall’ arcivescovo di Dublino Giorgio Varens nel 1553, quasi duecento anni prima della sua fondazione, l’abbiamo proposta qui con il testo integrale, a seguire postiamo solo una parte:

« 1. Saravvi una estesissima fraternità, che avrà sua sede in un grande impero (forse una società segreta).

» 2. Sedurranno mollissimi, menando una vita come già gli scribi ed i farisei.

» 3. Isforzerannosi d’abolire la verità, e quasi quasi conseguiranno  lo scopo loro.

» 4. Cotesta genìa di persone si vestirà di parecchie forme; conciossiacchè coi pagani saranno pagani, cogli atei saranno atei, coi giudei saranno giudei, coi riformatori saranno riformatori; tutto coll’intendimento di conoscere le altrui intenzioni, e per lusingar gli altri di questo modo a diventar somiglianti all’ insensato, che dice nel suo cuore che non v’è niun Dio in cielo, epperciò non debbevi punto essere sovrano di sorta sulla terra.

La stessa beata Emmerick conferma il piano della Massoneria nelle sue visioni e la condanna ufficiale della Chiesa di alcuni Pontefici, fino al Documento di Leone XIII Humanum Genus” del 18 aprile 1884.

E vediamo infine: LA PROFEZIA DIMENTICATA DI SAN FRANCESCO D’ASSISI, importante da leggere perché alla fine comprenderete come ci è stato tutto detto, prima che accadesse:

«Fratelli agite con forza e fermezza in attesa del Signore. Un periodo di grandi tribolazioni e afflizioni in cui grandi pericoli e imbarazzi temporali e spirituali accadranno; la carità di molti si raffredderà e l’iniquità dei malvagi abbonderà. Il potere dei demoni sarà più grande del solito, la purezza immacolata della nostra comunità religiosa e altri saranno appassiti al punto che ben pochi fra i cristiani vorranno obbedire al vero sommo Pontefice e alla Chiesa Romana con un cuore sincero e perfetta carità. Nel momento decisivo di questa crisi, un personaggio non canonicamente eletto, elevato al soglio pontificio, si adopererà a propinare sagacemente a molti il veleno mortale del suo errore.

Mentre gli scandali si moltiplicheranno, la nostra Congregazione religiosa sarà divisa tra altre che saranno completamente distrutte, perché i loro membri non si opporranno, ma consentiranno all’errore. Ci saranno così tante e tali opinioni e divisioni tra la gente, e tra i religiosi e i chierici che, se quei giorni malefici non fossero abbreviati, come annunciato dal Vangelo, anche gli eletti cadrebbero nell’errore – se fosse possibile –, se in tale uragano non fossero protetti dall’immensa misericordia di Dio. Così la nostra Regola e il nostro modo di vita saranno violentemente attaccati da alcuni.

Delle tentazioni terribili sorgeranno. Coloro che supereranno la grande prova riceveranno la corona della vita. Guai a quelli tiepidi che metteranno ogni loro speranza nella vita religiosa, senza resistere saldamente alle tentazioni consentite per provare gli eletti. Coloro che nel fervore spirituale abbracceranno la pietà con la carità e zelo per la verità, subiranno persecuzioni e insulti come se fossero scismatici e disobbedienti. Perché i loro persecutori, spronati da spiriti maligni, diranno che in questo modo prestano grande onore a Dio nell’uccidere e rimuovere dalla terra degli uomini tanto cattivi. Allora il Signore sarà il rifugio degli afflitti e lui li salverà, perché hanno sperato in Lui.

E poi per rispettare il loro Capo, agiranno secondo la Fede e sceglieranno di obbedire a Dio piuttosto che agli uomini, acquistando con la morte la vita eterna, non volendo conformarsi all’errore e alla perfidia, per assolutamente non temere la morte. Così alcuni predicatori terranno la verità in silenzio e negandola la calpesteranno.

La santità di vita sarà derisa da coloro che la professano solo esteriormente e per questa ragione Nostro Signore Gesù Cristo invierà loro non un degno pastore, ma uno sterminatore». (1)


Entrando nel vivo della questione, ecco la profezia massonica su di un Papa non massone, ma che avrebbe lavorato – inconsapevolmente – per loro.

Nel libro della Cristina Siccardi dedicato a “Don Bosco mistico“, al capitolo 10 riporta “L’Istruzione massonica” la quale, riportata anche nei “Quaderni” personali di annotazione di Don Bosco, è un documento in cui:

“è contenuta tutta la strategia anticlericale e anticattolica pianificata per distruggere la Chiesa senza violenza o spargimento di sangue, ma attraverso la blandizia, la seduzione delle idee per incrinarla dal di dentro. Lo scopo era quello di introdurre il Cavallo di Troia. Il progetto, intelligentemente elaborato, non rimase sulla carta, ma venne applicato con rigore. Ecco le parole dell’Istruzione massonica sul finire del 1819 1 1820:

“…il nostro scopo finale è quello di Voltaire e della rivoluzione francese: cioè l’annichilamento completo del cattolicismo e perfino dell’idea cristiana: la quale, se rimanesse in piedi sopra le ruine di Roma, ne sarebbe più tardi il ripristinamento e la perpetuazione…. (..) Ma per giungere più certamente a questo scopo e non prepararci da noi stessi dei disinganni, che prolungano indefinitamente e compromettono il buon successo della causa, non bisogna dar retta a questi vantatori di Francesi, a questi nebulosi Tedeschi, a questi Inglesi malinconici, che credono di poter uccidere il Cattolicismo ora con una canzone oscena, ora con un sofisma, ora con un triviale sarcasmo arrivato di contrabbando come i cotoni inglesi. Il Cattolicismo ha una vita che resiste a ben altro. Egli ha visti avversarii più implacabili e più terribili; e si è preso soventi volte il gusto maligno di benedire colla sua acqua santa i più arrabbiati tra loro. Lasciamo dunque che i nostri fratelli di quei paesi si sfoghino colle loro intemperanze di zelo anticattolico: permettiamo loro di burlarsi delle nostre Madonne e della nostra divozione apparente. Con questo passaporto noi potremo cospirare con tutto il nostro comodo, e giungere, a poco a poco, al nostro scopo.

 Dunque il Papato è, da mille settecento anni, inerente alla storia d’Italia. L’Italia non può respirare, né muoversi, senza la licenza del Pastore Supremo. Con lui essa ha le cento braccia di Briareo; senza lui essa è condannata ad una impotenza compassionevole, a divisioni, a odii, ad ostilità, dalla prima catena delle Alpi all’ultimo anello degli Apennini. Noi non possiamo volere un tale stato di cose: bisogna cercare un rimedio a questa situazione. Or bene: il rimedio è trovato. Il Papa, chiunque sia, non verrà mai alle società segrete: tocca alle Società segrete di fare il primo passo verso la Chiesa e verso il Papa, collo scopo di vincerli tutti e due.

Il lavoro, al quale noi ci accingiamo non è l’opera d’un giorno, né di un mese, né di un anno. Può durare molti anni, forse un secolo: ma nelle nostre file il soldato muore e la guerra continua. Noi non intendiamo già di guadagnare il Papa alla nostra causa, né di farne un neofito dei nostri principii od un propagatore delle nostre idee. Questo sarebbe un sogno ridicolo. Ed in qualunque modo siano per volgere gli avvenimenti, se anche accadesse che qualche cardinale o qualche prelato, di piena sua buona voglia e non per insidia, entrasse a parte dei nostri segreti, non sarebbe questa una ragione per desiderare la sua elevazione alla Sede di Pietro. Questa sua elevazione sarebbe anzi la nostra ruina. Giacché, siccome egli sarebbe stato condotto all’apostasia per sola ambizione, così il bisogno del potere lo condurrebbe necessariamente a sacrificarci. Quello che noi dobbiamo cercare ed aspettare, come gli Ebrei aspettano il Messia, si è un Papa secondo i nostri bisogni… Con questo solo noi marceremmo più sicuramente all’assalto della Chiesa, che cogli opuscoletti dei nostri fratelli di Francia e coll’oro stesso dell’Inghilterra. E volete sapere il perché? Perché con questo solo, per istritolare lo scoglio, sopra cui Dio ha fabbricata la sua Chiesa, noi non abbiamo più bisogno dell’aceto di Annibale, né della polvere da cannone, e nemmeno delle nostre braccia; giacché noi avremo il dito mignolo del Successore di Pietro ingaggiato nel complotto: e questo dito mignolo varrebbe per questa crociata tutti gli Urbani secondi e tutti i San Bernardi della Cristianità. Noi non dubitiamo punto di arrivare a questo termine supremo dei nostri sforzi…

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Si legga anche qui per avere prova di quanto stiamo leggendo: il cardinale Ravasi promuove la Massoneria, con il silenzio di Papa Francesco. Senza dimenticare il “Dossier” sul gesuitismo modernista, vedi quiNon dimentichiamo anche la profezia interna al gesuitismo modernista, degli inizi ‘900, nella quale si fa esplicito riferimento all’attesa di avere un “Papa gesuita” per poter portare a compimento lo stravolgimento di una “nuova chiesa”, attraverso i suoi due maggior pilastri: Teilhard de Chardin e Karl Rahner che Papa Francesco vuole oggi infatti, in un certo modo, canonizzare.

Cos’altro diremo? (2) Un profeta ortodosso, non secoli fa, ma “poco tempo fa”, vedi qui, ci chiedeva a noi cattolici come avremo fatto fronte a questi drammi…. E’ il Demonio in persona (che fa le pentole ma non i coperchi) a fornirci la chiave di lettura dei tempi che viviamo, non perché ci ama, ma perché ci odia a tal punto da gettare la confusione nel popolo di Dio, redento da Cristo. Non agiamo come lo stolto ricco della parabola che, quando all’inferno si rende conto che è finita davvero e che non può ricevere nemmeno un bicchiere d’acqua, supplica di mandare Lazzaro ad avvisare i suoi fratelli. La risposta di Abramo è tremenda, non sarà inviato nessuno dai fratelli del ricco: “hanno già i profeti… CHE LI ASCOLTINO” (Lc.16,19-31).

Le profezie ci sono donate per aiutarci a leggere “i segni dei tempi” e a provvedere per tempo i termini della nostra conversione. Qui ci è stato detto non di un Papa massone, ma di un Papa “strano” che col suo comportamento avrebbe aiutato – inconsapevolmente – il piano della Massoneria. Non traiamo alcuna conclusione, lasciamo a voi di ragionarci sopra e fare discernimento.

Quando andiamo dal dottore per un male, anche lui, se coscienzioso, ci farà una diagnosi delineando una sorta di profezia sul futuro della nostra salute fisica: hai questo problema, ma se farai questa cura guarirai; oppure: guarda sei messo male, non c’è speranza, ma se ascoltiamo i suoi consigli e se presa per tempo la malattia, con la cura possiamo guarire. Così è per la nostra anima: i Profeti, i Santi, inviati da Dio per aiutarci, sono questi “dottori” che fanno una diagnosi sulle malattie della nostra anima dandoci l’aiuto per discernere e curarci. Se li ascolteremo e faremo quanto ci dicono di fare, ci salveremo.

E’ da stolti, invece, prendersela con i Veggenti, con i Profeti, accusarli di predire sciagure e sventure, riderci sopra e canzonarli. Noi non vi diciamo, e neppure vi obblighiamo, a prendere tutto alla lettera, le stesse Profezie cattoliche contengono sempre un “ma se farete così…” (basta leggere Fatima) potendo persino modificare il proprio finale, sempre che noi ascoltando il Cielo, agiremmo di conseguenza CONVERTENDOCI A CRISTO, solo a questo servono le Profezie, sono l’aiuto eccellente e più grande che il Cielo ci offre per agire di conseguenza.

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Di San Giovanni Bosco le Edizioni Radio Spada hanno recentemente pubblicato:

Da quest’ultimo volume offriamo ai lettori questo estratto, che – nell’ultima parte del libro – sintetizza la visione del santo su Massoneria e Rivoluzione francese:

“Queste società segrete sono generalmente conosciute sotto il nome di Carbonari, Franchi-Muratori (Francs-maçons), di Giacobini e Illuminati e presero queste varie denominazioni nei vari tempi, ma tutte concordano nel fine. Mirano cioè a rovesciare la società presente, della quale sono malcontenti, perché non vi trovano un posto conveniente alla loro ambizione, né la libertà per secondare le passioni. Per rovinare la società, essi lavorano a schiantare la religione ed ogni idea morale dal cuor degli uomini e abbattere ogni autorità religiosa e civile, cioè il Pontificato Romano ed i troni. Questo fine ultimo è un segreto riservato ai soli caporioni, gli altri sono distinti in diversi gradi e non conoscono dell’iniqua trama se non quel poco che loro è rivelato; ma tutti si obbligano con giuramento ad eseguire ciecamente quanto loro è comandato dai capi, fosse anche di dare una pugnalata all’amico; tutti del pari si obbligano col loro danaro ad accrescere l’erario della società. Le radunanze sono varie, secondo i vari gradi, affinché a tutti non sia ugualmente noto il mistero d’iniquità. Molti si lasciarono con facilità indurre a dare il loro nome a cosiffatte società, perché nei primi gradi non è rivelata la malvagità del fine e si parla solo di fratellanza, di filantropia e simili. Gli effetti di queste società scoppiarono primieramente in Francia. In quel regno a Luigi XIV era succeduto un suo nipote, che prese il nome di Luigi XV (anno 1715). Questo re aveva dato di sé belle speranze ma attorniato da cattivi cortigiani, si era in appresso ingolfato nei piaceri, trascurando gli affari dello Stato e ponendo in non cale le miserie del popolo. A lui, dopo un regno assai lungo, succedette pure un suo nipote, che fu detto Luigi XVI (anno 1774). Quando salì sul trono questo re, gl’impieghi e i beni dello Stato erano mal compartiti, gravi imposte pesavano sul popolo, in alcuni luoghi la giustizia era male amministrata e a tutto ciò si aggiungeva la carestia. Luigi XVI tentò di porre argine ai mali della Francia ma per opera delle sopradette società segrete i suoi sforzi furono vani. Queste andavano esagerando i mali, specialmente per mezzo dei pubblici fogli, eccitavano i popoli alla rivolta e tanto fecero che riuscirono a far scoppiare nel 1789 una delle più terribili rivoluzioni.

Si commisero allora barbarie inaudite. Si cominciò dal perseguitare la religione ne’ suoi sacerdoti, fino a farne macello di duecento alla volta a colpi di cannone; la nobiltà fu abbattuta e obbligata a rinunziare ai suoi feudi e titoli; il re fu deposto dal trono e condannato a lasciare la testa sul patibolo, al quale poco stante venne eziandio condotta la regina. La classe media, ossia la borghesia, fu quella che cominciò la rivoluzione, servendosi della plebe e la plebe alla sua volta la volle proseguire e diventare sovrana, come infatti diventò. Ed allora trasse sul patibolo a centinaia quegli stessi borghesi, che avevano condannato a morte i preti ed i nobili. Per questa rivoluzione ciò che stava sopra la società andò sotto e ciò che stava al disotto venne sopra, e così regnò l’anarchia della plebaglia.”

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Note

1) La versione originale in latino e la fonte: « Viriliter agite, fratres, confortemini, et sustinete Dominum. Magna tribulationis et afflictionis adesse festinant tempora, in quibus temporaliter et spiritualiter perplexitates et discrimina inundabunt, caritas multorum refrigescet, et superabundabit malorum iniquitas. Dæmonum potestas plus solito solvetur, nostræ Religionis et aliarum puritas immaculata deformabitur, in tantum quod vero Summo Pontifici et Ecclesiæ Romanæ paucissimi ex Christianis vero corde et caritate perfecta obedient : Aliquis non cononice electus, in articulo tribulationis illius ad Papatum assumptus, multis mortem sui erroris sagacitate propinare molietur. Tunc multiplicabuntur scandala, nostra dividetur Religio, plures ex aliis omnino frangetur, eo quod non contradicent, sed consentient errori.

Erunt opiniones et schismata tot et tanta in populo, et in religiosis, et in clerico, quod nisi abbreviarentur dies illi juxta verbum Evangelicum ( si fieri posset ) in errorem inducerentur etiam electi, nisi in tanto turbine ex immensa misericordia Dei regerentur.

Regula et vita nostra tunc a quibusdam acerrime impugnabitur. Supervenient tentationes immensæ. Qui tunc fuerint probati, accipient coronam vitæ. Væ autem illis, qui de sola spe religionis confisi tepescent, non resistent constanter tentationibus, ad probationem electorum permissis.

Qui vero spiritu ferventes ex caritate et zelo veritatis adhæredunt pietati, tanquam inobedientes et schismatici persecutiones et injurias sustinebunt. Nam persequentes eos a malignis spiritibus agitati, magnum esse obsequium Dei dicent, tam pestilentes homines interficere et delere de terra. Erit autem tunc refugium afflictis Dominus, et salvabit eos, quia speraverunt in eo. Et ut suo capiti conformentur, fiducialiter agent, et per mortem, vitam mercantes æternam, obedire Deo magis quam hominibus eligent ; et mortem, nolentes consentire falsitati et perfidiæ, nullatenus formidabunt. Veritas tunc a quibusdam prædicatoribus operietur silentio, ab aliis conculcata negabitur.

Vitæ sanctitas a suis professoribus habebitur in derisum, quare dignum non pastorem, sed exterminatorem mittet illis Dominus Jesus Christus ».

[Tratto da: Opera Omnia S. FRANCISCI ASSISIATIS, col. 430 Paris Imp. Bibliothèque écclésiastique 1880 (dalle annotations de Louis-Hubert Remy)]

2) Il 26 novembre 1983 la Congregazione per la Dottrina della Fede pubblicava una dichiarazione sulle associazioni massoniche (cfr AAS LXXVI [1984] 300).

DICHIARAZIONE SULLA MASSONERIA

È stato chiesto se sia mutato il giudizio del Chiesa nei confronti della massoneria per il fatto che nel nuovo Codice di Diritto Canonico essa non viene espressamente menzionata come nel Codice anteriore.

Questa Congregazione è in grado di rispondere che tale circostanza è dovuta a un criterio redazionale seguito anche per altre associazioni ugualmente non menzionate in quanto comprese in categorie più ampie.

Rimane pertanto immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione a esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione.

Non compete alle autorità ecclesiastiche locali di pronunciarsi sulla natura delle associazioni massoniche con un giudizio che implichi deroga a quanto sopra stabilito, e ciò in linea con la Dichiarazione di questa S. Congregazione del 17 febbraio 1981 (Cf. AAS 73, 1981, p. 240-241).

Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, nel corso dell’Udienza concessa al sottoscritto Cardinale Prefetto, ha approvato la presente Dichiarazione, decisa nella riunione ordinaria di questa S. Congregazione, e ne ha ordinato la pubblicazione.

Roma, dalla Sede della S. Congregazione per la Dottrina della Fede, il 26 novembre 1983.

Joseph Card. RATZINGER – Prefetto

Fr. Jérôme Hamer, O.P. – Arcivescovo tit. di Lorium, Segretario