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Natuzza Evolo: perchè questo accanimento contro di lei?

Mamma Natuzza prega per noi e per questa martoriata Chiesa

Premesso che noi, fiduciosi, attendiamo e rispettiamo il pronunciamento ufficiale della santa Madre Chiesa, quanto vogliamo esporvi è però conforme al Vangelo, all’insegnamento della Chiesa e ai pronunciamenti precedenti della Chiesa locale in cui ha vissuto Natuzza ed oggi, purtroppo ed inspiegabilmente, rinnegati, rigettati e persino perseguitati. Per un Dossier completo su Natuzza, cliccare qui.

Non facciamo una biografia di Natuzza Evolo, ma una cronistoria dei fatti è necessaria per cercare di comprendere come mai, di punto in bianco, si assiste oggi ad una persecuzione – senza precedenti – all’opera e alla vita di Fede di questa grande Anima che riteniamo santa, come gli stessi Vescovi locali hanno ritenuto, salvo, l’ultimo, rivoltarsi senza alcuna spiegazione plausibile, dopo averle celebrato i funerali e definita “davvero anima di Cristo“.

A partire dal 15 agosto 1938 la vergine apparve a Natuzza Evolo (1924), sposata con un falegname e madre poi di cinque figli. La veggente è stata una persona umile e semplice; analfabeta, ma dotata di particolari carismi, con una intensa vita spirituale e con elevate doti mistiche vissute in povertà, semplicità e quotidianamente per tutta la sua lunga vita.

Ha ricevuto il dono delle stimmate ed ogni anno riviveva sul suo corpo la Passione di Cristo in croce; sudando sangue, che formava sulle garze o sulla biancheria delle scritte in varie lingue a lei sconosciute. Ha ricevuto il dono della bilocazione, che non avviene mai di sua spontanea volontà, ma come lei stessa chiarisce:” Mi si presentano dei defunti o degli angeli e mi accompagnano nei luoghi dove è necessaria la mia presenza”.

La veggente ha operato guarigioni; parlato lingue straniere pur non avendole studiate: è l’angelo che gliene dava la facoltà quando era necessario. Oltre la Vergine Santa, ha visioni di Gesù, dell’Angelo custode, di santi e di vari defunti, con i quali può dialogare. All’età di 10 anni le apparve san Francesco da Paola.

Il 13 maggio 1987 ha fondato l’associazione “Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime”, finalizzata all’assistenza per i giovani, handicappati e anziani. Quello di Natuzza è un messaggio di religiosità popolare; è la logica del Signore che parla ai poveri. Oltre Che Gesù, anche la Madonna ha dato a Natuzza molti messaggi. Il 2 luglio 1968 la Vergine Santa le disse:”Prega per tutti, consola tutti perché i miei figli sono sull’orlo del precipizio, perché non ascoltano il mio invito di Madre, e l’eterno Padre vuol fare giustizia“.

Il 17 aprile 1981 l’Immacolata le spiega:”Se non fosse per voi anime vittime e per i bambini innocenti, Gesù avrebbe scatenato la sua ira”; e ancora il 15 agosto 1968:” Una giornata della tua sofferenza può salvare mille anime!”.

Mentre il 1° aprile 1982 le annunciò che “Gesù è triste, tutto l’intero mondo rinnova la sua crocifissione; gli uomini pensano solo a tutto ciò che è terreno, trascurando le cose spirituali e quindi l’anima. Non si rendono conto che la vita terrena è breve; possono guadagnare tutto l’intero mondo, ma se non sono con Gesù perdono la loro anima. Pensate finché siete in tempo, perché Gesù è buono e misericordioso, però dice:” Non abusate della mia misericordia“.

Il 13 marzo 1984 le annuncia:”Io sono l’Immacolata Concezione, figlia mia. Lo so che stai soffrendo…il Signore ti ha affidato un compito doloroso e difficile, ma non ti scoraggiare, c’è Lui che ti protegge e ti aiuta…Con la tua sofferenza salvi tante anime“.

Natuzza Evolo non è una “santona” e non si è mai arricchita con le offerte destinate all’opera mariana, moglie e madre perfetta di cinque figli, non ha mai trascurato i doveri familiari ed è, nello stesso tempo, dotata del più straordinario carisma, da lei messo con umiltà e sacrificio al servizio del prossimo. Natuzza non evocava i defunti, si dica chiaramente questo: NON EVOCAVA MAI I DEFUNTI, MAI chiedeva loro di venire da lei, le anime le apparivano per loro stessa supplica a Dio e con il permesso di Dio. Quando la gente le chiedeva messaggi o risposte particolari dai propri cari trapassati, lei rispondeva che ciò dipende soltanto dal Signore ed esortava a pregarLo affinché il permesso venisse accordato.

Natuzza ha sempre affermato di attingere le sue informazioni dall’Angelo Custode, proprio o altrui e di ripetere esattamente quanto costui gli suggerisce. Le diagnosi mediche vengono effettuate dai defunti o da altre personalità, come ad esempio da parte di Padre Pio. Innumerevoli le persone che hanno acquisito una fiducia incrollabile nella sua capacità diagnostica, ma Natuzza ha sempre dimostrato disinteresse materiale per la propria opera, rifiutando ricompense e offerte. Essendo però a conoscenza di tanti casi di persone bisognose, è stata promotrice dell’Associazione Cuore Immacolato di Maria, che ha dato vita, con il contributo di tanti, ad un progetto di opera assistenziale per giovani portatori di handicap e anziani attraverso una grande struttura di accoglimento, gestita da un Consiglio di Amministrazione il cui presidente era il parroco di Paravatti, don Pasquale Barone, con l’approvazione del Vescovo che più volte visitò la struttura, benedicendola.

Come disse il suo vescovo l’allora mons. Domenico Tarcisio Cortese,  che accompagnò Natuzza nel 1992 dal Papa Giovanni Paolo II: “Santo Padre, sono qui a testimoniare che Natuzza è una Donna SINCERA, di preghiera e di sofferenza, DI OBBEDIENZA E FEDELTA’ ALLA CHIESA, tutto il resto non deve avere alcun peso, non bisogna fermarsi ai fenomeni essi sono strumenti non lo scopo nè la santificazione di una persona, Natuzza è una Donna davvero sincera e di preghiera…”

Ed oggi? Quanto sta accadendo oggi è inverosimile se pensiamo che – i funerali di Natuzza Evolo – furono officiati niente meno che dal Vescovo locale, con la partecipazione di Clero e di popolo locale ed esterno. Un vero tripudio di quella “Vox Populi-Vox Dei” che ha sempre caratterizzato la vita dei santi in terra. Circa 30.000 persone provenienti da tutta Italia e anche dall’estero hanno sfidato la pioggia della Calabria per unirsi al funerale di Natuzza Evolo, considerata una mistica dei tempi moderni, fondatrice dei Cenacoli di preghiera. “Per noi lei è già santa perché adesso è in paradiso”, ha detto nell’omelia della celebrazione dei funerali il 5 novembre 2009, il Vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Luigi Renzo.

“Natuzza non è grande per questi fenomeni, anche se appariscenti. Natuzza è grande per la sua fede, per il suo amore, per il suo ‘sì’ totale dato a Gesù sofferente”, ripeteva mons. Renzo che la conosceva assai bene.

Monsignor Renzo ha rivelato ancora nell’omelia che “Natuzza, donna debole nella salute, ma forte nella fede, ha mostrato il suo coraggio, la sua grandezza d’animo, soprattutto al momento della morte. E’ in quel momento che ha testimoniato a me e agli altri vicini al suo letto di agonia quale fosse la sua tempra spirituale e come la sua fede e il suo amore a Dio fossero tutto per lei”.

Il Vescovo ha poi ricordato di averla vista poche ore prima della morte e di averle chiesto: “Natuzza, volete baciare il Crocifisso?”. “Come se si fosse svegliata da un torpore di sofferenza, ha aperto gli occhi, ha fatto cenno di sì e porgendo e avvicinando le labbra ha baciato il Crocifisso. In quello stato di dolore e sofferenza ha dimenticato se stessa e ha baciato il Crocifisso riprodotto sulla mia Croce pettorale”.

E allora… che cosa è successo, oggi, a S.E. Mons. Luigi Renzo?

Fu la Nuova Bussola a denunciare – nel 2017 – il primo “scontro”, o scollamento, tra la Memoria di questa umile Donna e lo stesso vescovo che l’aveva tenuta in grande considerazione, vedi qui. E spunta la MASSONERIA…. “Dopo un decreto del vescovo di Vibo, la Fondazione nata su ispirazione della mistica Natuzza Evolo sceglie un nuovo presidente: fuori tre sacerdoti, due dei quali padri spirituali della donna per la quale è avviata la causa di beatificazione. Dentro, come presidente, l’attuale vice: l’avvocato Marcello Colloca, che appartiene alla massoneria calabrese. Un fatto curioso, chissà cosa ne pensa il vescovo di questa doppia “obbedienza”, visto che è ritenuta non conciliabile dal Magistero…”

Così descrive i fatti un “devoto” attraverso una Lettera aperta, vedi qui:

“In varie interviste faccio presente che il Presule ha usato toni concilianti, specie verso i Cenacoli di Preghiera, e ha espresso la volontà di perseguire il bene della fondazione ma, nonostante ciò, finora ha dimostrato di seguire un percorso completamente diverso. Un Padre non può ritenersi conciliante allorquando, per ottenere il suo obiettivo, ricorre a pressioni quali: minacce di sospensioni a divinis; fa temere di inoltrare al Ministero dell’Interno il Decreto del 1 Agosto, con tutte le conseguenze che ciò a suo modo comporterebbe; definisce i Soci Fondatori “eretici” e desiderosi di creare “una chiesa nella chiesa”, sol perché si sono opposti alle modifiche statutarie pretese dallo stesso Vescovo e che riguardavano per lo più la gestione patrimoniale della Fondazione e non già gli aspetti legati alla dottrina e al culto. Un Padre ha a cuore la cura delle anime dei propri figli e non impedisce loro di continuare ad andare a bere a quella fonte dove hanno conosciuto l’Amore di Gesù; non si adopera a desertificare un luogo Santo dove migliaia di persone hanno fortificato la propria fede e dove altrettante l’hanno trovata per la prima volta. Tutto questo è incredibile.”

E’ incredibile perché, i fatti, ruotano solo attorno alla questione degli Statuti e delle nomine e non hanno mai riguardato la fede, la vita, la dottrina di Natuzza, per la quale fu anche avviato il processo di beatificazione. Insomma, capiamoci bene, i fatti ruotano attorno AI SOLDI… e alla loro gestione.

Cosa è successo a S.E. Mons. Luigi Renzo e perché di questo cambiamento, vero voltafaccia alla Memoria di Natuzza, resta davvero un mistero. Ma noi sappiamo il perché: perchè è così che viene messa a dura prova una beatificazione, una vera canonizzazione. Natuzza deve ancora patire, in modo diverso naturalmente, che quella offerta di sé che fece a Gesù per la salvezza delle anime, sia portata a compimento dalla Vergine Santa.

Concludiamo anche noi facendo nostre le parole di questo devoto, Francesco Faragò, che spiega e prega:

Ci troviamo adesso in Quaresima: tempo di grazia, tempo di misericordia, tempo che tutti i devoti di Mamma Natuzza sentiamo in maniera molto forte. In questo periodo le sofferenze della Mamma diventavano insopportabili ma nonostante ciò, la sua sete di sofferenza non si placava, ne chiedeva sempre di più per portare a Gesù il maggior numero di anime possibile perché nessuna si dannasse. Constato amaramente che oggi la salvezza delle anime sta poco a cuore a chi dovrebbe. Mamma Natuzza pur di salvare anime era disposta a fare anche 100 anni di purgatorio. La sua sete era quella di conquistare anime per Gesù e non potere.

Natuzza è stata per tutti un grande esempio di fede e di Amore, tutta la sua vita è stata un’offerta di AMORE ed è per questo che ha portato ed è salita sulla croce assieme a Gesù. In un colloquio di un Venerdì della Quaresima del 1991 Gesù le disse: “Sei un dono che Dio ha fatto al mondo, uno strumento cieco nelle sue mani che nessuno può capire, nemmeno chi pensa di spiegare il tuo mistero. E’ come se si volesse misurare l’acqua del mare raccogliendone le gocce ad una ad una”. A nessuno sfugge che, fino ad un anno fa, si poteva andare a Paravati per attingere a quella sorgente di acqua viva e trovare così ristoro alla propria anima, assistendo lì a tutte le funzioni religiose.

Ci manca tanto la possibilità di partecipare, soprattutto in questo periodo, al Cenacolo del Venerdì, tanto caro a Mamma Natuzza, alla Via Crucis ed alla Santa messa presso la Fondazione come abbiamo fatto nei tanti anni passati. Questo divieto ci provoca una sofferenza che attanaglia il cuore. Penso che anche la CHIESA, quale corpo mistico di Cristo, soffra insieme a noi ed è per questo che non può rimanere a guardare. La Bellissima Chiesa rimane lì ancora chiusa, da ammirare dall’esterno senza poter espletare quella funzione per cui è stata voluta dalla Madonna, quale Casa di preghiera per tutte le anime, luogo per riconciliarsi con Dio e per celebrare il mistero dell’Eucarestia.

Tengo a ricordare che la Chiesa è stata costruita col contributo di migliaia di devoti, frutto di privazioni e sacrifici non indifferenti da parte di ognuno, oggi purtroppo per niente considerati da chi dovrebbe averne il dovere di farlo. In questa Calabria, terra dalle mille contraddizioni, dove molto spesso succedono le cose più strane senza che ciò faccia scandalo, terra in cui il culto, invece di promuoverlo, viene chiuso alle migliaia di fedeli che frequentano i luoghi Santi di Paravati e, cosa più strana, ciò avviene non per eresia o sacrilegio, ma per motivazioni, eufemisticamente parlando, discutibilissime.

A questo punto, non resta che la speranza di un improcrastinabile quanto doveroso intervento nei confronti delle migliaia di fedeli da parte delle gerarchie Ecclesiastiche per dipanare la complicata vicenda, prima che la situazione si complichi ulteriormente e diventi uno scandalo vero, che spazzi come un uragano la credibilità delle istituzioni religiose.