L’apparizione mariana in Ucraina e la promessa «irrevocabile» di libertà
PREMESSA:
QUANDO NEL 2014 ICONE RUSSE E UCRAINE INIZIARONO A PIANGERE….ANNUNCIANDO EVENTI GRAVISSIMI. IL FENOMENO (COME SEMPRE) FINI’ NEL DIMENTICATOIO….
7 Marzo 2014: Dipinti ed icone religiose stanno piangendo in Ucraina e Russia. Segno che qualcosa sta per accadere? Annunciano un disastro?
Dio ci mette in guardia contro un enorme cataclisma che potrebbe iniziare in Russia e Ucraina? Non è escluso. In entrambi i Paesi, in una decina di monasteri delle icone hanno cominciato a piangere.
Nella tradizione ortodossa (così come in Occidente quando le statue religiose piangono veramente lasciano presagire eventi gravi), ciò è un chiaro segno dall’alto, ovvero che è un invito al popolo al pentimento e un allarme riguardo l’approssimarsi di momenti difficili.
Le icone che ora stanno piangendo si trovano tra gli altri, nei monasteri di Rostov-on-Don, Odessa, Rivne, Novokuznetsk. In passato fenomeni simili in Russia e Ucraina, ebbero luogo prima della Rivoluzione di Ottobre e della caduta del regime zarista, e poco prima del crollo dell’Unione Sovietica.
Fonte: agerecontra.it
PREGHIERA ALLA MADONNA DELLE LACRIME
O Madonna delle Lacrime
guarda con materna bontà
al dolore del mondo!
Asciuga le lacrime dei sofferenti,
dei dimenticati, dei disperati,
delle vittime di ogni violenza.
Ottieni a tutti lacrime di pentimento
e di vita nuova,
che aprano i cuori
al dono rigenerante
dell’amore di Dio.
Ottieni a tutti lacrime di gioia
dopo aver visto
la profonda tenerezza del tuo cuore.
Amen
(Giovanni Paolo II)
di Lorenzo Bertocchi – vedi qui
Di fronte ai venti di guerra il Padre e Capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, ieri ha predicato ai fedeli riuniti nella Cattedrale Patriarcale della Resurrezione di Cristo a Kiev. Ha ricordato che quest’anno si celebrerà il 35° anniversario dell’Apparizione di Hrushiv. «Alcuni di voi ricorderanno», ha detto Shevchuk, «che anche nei giorni bui dell’Unione Sovietica, la Madre di Dio venne dal nostro popolo a Hrushev. […] E oggi chiamiamo questa rivelazione l’annuncio della nostra libertà. Allora la Beata Vergine Maria sembrò rivelarci il piano di Dio per l’Ucraina, che l’impero del male sarebbe crollato. E questa non per opera dell’uomo, ma per opera di Dio».
Le parole dell’Arcivescovo sono importanti, soprattutto se torniamo a quelle apparizioni, un fenomeno poco conosciuto, soprattutto in Occidente, ma molto interessante per leggere le pieghe della storia con uno sguardo che sappia tenere insieme naturale e soprannaturale. Prima di Fatima, infatti, c’è stata l’Ucraina. Il 12 maggio 1914 al villaggio di Hrushiv, situato 85 chilometri a nord-ovest di Leopoli, lungo il confine polacco, avviene una apparizione mariana. La Vergine Maria appare a a 22 persone che in quel momento stavano falciando i campi, offrendo un messaggio ai fedeli molto importante, un messaggio che prelude a quello che verrà poi consegnato nel 1917 ai tre pastorelli di Fatima.
«Ci sarà la guerra. La Russia diventerà un paese senza Dio. L’Ucraina, come nazione, soffrirà terribilmente per 80 anni e dovrà sopravvivere alle guerre mondiali, ma in seguito sarà libera». Queste le parole che la Vergine avrebbe consegnato ai 22 operai dei campi, parole che hanno il preciso sapore di una profezia: la Russia è davvero diventata un paese senza Dio dopo la rivoluzione bolscevica del 1917. E i leader atei del Cremlino hanno inflitto crimini orribili contro il popolo ucraino. C’è stato l’Holodomor, durante il quale milioni di persone hanno subito una morte lenta per fame. Tra gli anni Trenta e Cinquanta, milioni di ucraini furono arrestati, condannati e deportati nei Gulag per morire o sopportare lunghi anni di incessante miseria. Ci furono anche epurazioni, la distruzione delle chiese ucraine, sia ortodosse che cattoliche, l’enorme devastazione e sofferenza inflitte all’Ucraina durante la seconda guerra mondiale dall’esercito nazista e sovietico, seguite da nuove ondate di persecuzione dopo l’annessione dell’Ucraina occidentale, e molti altri orrori, incluso il disastro di Chernobyl.
Esattamente un anno dopo il disastro nucleare la Vergine apparve ancora a Hrushiv. È il 26 aprile 1987, la Madonna appare a Maria Kyzyn, una ragazzina di 12 anni. La ragazza notò una strana luce proveniente da una cappella sconsacrata vicino al giardino di casa sua, chiusa al culto dal regime comunista nel 1947. In questa apparizione la Madonna si sarebbe rivolta al popolo ucraino: «a consolarti e a dirti che presto le tue sofferenze finiranno. L’Ucraina diventerà uno Stato indipendente».
Ecco allora che le parole pronunciate ieri da Sua Beatitudine possono essere meglio comprese in tutta la loro portata. «Ricordiamo come l’Ucraina è stata resuscitata dalla potenza della grazia di Dio», ha detto Shevchuk, «restaurata la sua statualità, la sua cattolicità, per la quale intere generazioni di nostri predecessori hanno combattuto. E sappiamo che era opera di Dio».
Quindi ha concluso con una preghiera: «Dio, quelle tue opere sono irrevocabili come la tua risurrezione dai morti. Piaccia o no. Dio oggi ti preghiamo: nonostante i nostri peccati o i nostri meriti, come ci hai predicato la libertà 35 anni fa, ce l’hai data 30 anni fa, conservala per noi oggi. Proteggi l’Ucraina, proteggi il nostro popolo. Non prestare attenzione alla nostra giustizia o peccaminosità, ma guarda alla santità della tua Chiesa-martire, del tuo popolo, che sei venuto a salvare».
La Russia invaderà l’Ucraina nei prossimi giorni? La Nato insisterà davvero nell’apparecchiarsi vicino a Mosca? Ancora una volta il popolo ucraino dovrà pagare? Forse a Washington e a Mosca non lo sanno, ma se le vie degli uomini sono misere, quelle di Dio, pur misteriose, non tradiscono mai il grido della preghiera. La storia a volte si decide dove meno ce lo si aspetta.
Ma c’è dell’altro, in Ucraina, terra prediletta, a quanto sembra, dalla Vergine Maria...
La Santa Vergine apparve nel 1806, allontanando un’epidemia di colera e facendo zampillare ai piedi di un salice acque salutari E in ricordo di questa apparizione e del miracolo era stata costruita una cappella. Ma la Vergine era già apparsa in questo villaggio nel XVI secolo al tempo della guerra dei cosacchi contro il re di Polonia e i pellegrini vi si recavano tre volte all’anno per chiedere perdono o guarigione.

Il 12 maggio 1914, alla vigilia dello scoppio della guerra mondiale, la Vergine apparve a 22 contadini. La visione durò fino al giorno successivo. I veggenti ricevettero un messaggio profetico, che preannunciava tempi dolorosi per il mondo e per l’Ucraina in particolare. Ella predisse loro la perdita di sovranità dell’Ucraina per 80 anni: per otto decenni ci sarebbero state sofferenze e persecuzioni, al termine delle quali la cristianità avrebbe trionfato e l’Ucraina sarebbe tornata libera. Inoltre, disse loro che lo scoppio della guerra mondiale era imminente e che la Russia sarebbe diventata un paese senza Dio.

Il 26 aprile 1987 la Madonna appare a Maria Kyzyn una ragazzina di appena 12 anni (1976). Maria, mentre sta uscendo da casa per recarsi a scuola, nota una strana luce sulla cappella sconsacrata (chiusa al culto dal regime nel 1947) che confina col giardino di casa sua. Si sofferma ad osservarla, quando, all’improvviso scorge, su una delle facce della torre ottagonale che copre la cupola della cappella, una figura: è una Donna vestita di nero con un Bambino in braccio.

La Madonna appariva in tutto simile a quella della cosiddetta “Vergine della Tenerezza”, un’icona donata circa l’anno mille a Vladimiro il Grande, principe di Kiev, da sua moglie Anna, dopo la conversione di quel popolo al Cristianesimo, culminata con un “battesimo in massa” nelle acque del fiume Dniepr. E’ la più antica e venerata immagine sacra Ucraina.
La piccola rientra di corsa dalla madre Miroslava e l’avverte. La madre esce e, riconosciuta la Madonna, invita la figlia ad inginocchiarsi a pregare. L’immagine della Vergine è rimasta visibile a tutti per un mese, ora nel vano di una finestra del campanile, ora sulla sommità della cupola, ora nel cielo sopra la chiesetta. Testimoni diretti dell’evento miracoloso sono state almeno mezzo milione di persone.

Il 13 maggio, anniversario dell’apparizione di Fatima, sugli schermi della televisione locale va in onda un servizio denigratorio sul fenomeno di Grushew, proprio per scoraggiare i pellegrini: ma durante tale programma, sul video apparve l’immagine della Madonna, che tutti i telespettatori della regione poterono osservare.
Occorre ricordare che l’apparizione del 26 aprile si è verificata nello stesso giorno e nella stessa ora in cui ebbe luogo un anno prima il disastro di Chernobyl. Il che potrebbe sembrare una curiosa coincidenza se la Vergine, in un suo ammonimento, non vi avesse fatto esplicito accenno.

La Madonna ha dato a Maria, nel corso delle numerose apparizioni che la giovane veggente ha avuto, diversi messaggi: talvolta piangendo ha chiesto penitenza per la remissione dei peccati dell’umanità; in altre occasioni ha invitato alla preghiera e al perdono per la conversione della Russia; alla recita del Santo Rosario, arma potente contro satana. Ha invitato a non dimenticare coloro che sono morti nel disastro di Chernobyl, che è stato un avvertimento e un segno per il mondo intero.

Il regime comunista fece di tutto per impedire ai veggenti di sostare sul posto e per scoraggiare il pellegrinaggio: ha innalzato barricate, ha scavato fossati lungo tutte le strade di accesso al villaggio e allargato il perimetro della zona vietata ai pellegrini. Ma tutto ciò non arrestò l’afflusso dei fedeli: una fonte governativa ha parlato della presenza di 45.000 persone al giorno, che provenivano anche da molto lontano. La chiesa di Hrushiv è uniate, ovvero appartenente alla comunità cattolica di rito greco fedele alla Chiesa di Roma e molto perseguitata dal regime sovietico. Non appena la notizia dell’apparizione si diffuse, però, anche gli ortodossi accorsero sul luogo del miracolo.
Il primate della Chiesa ucraina, il cardinale Lubachivsky, pur non avendo espresso un giudizio definitivo sugli eventi di Grushew, ha apprezzato il fatto che in seguito alle apparizioni la fede della gente si sia rafforzata.

Non è la prima volta che la Madonna appare in Ucraina in questo dopoguerra. Essa è apparsa per 11 volte a Seredne, sempre nell’Ucraina occidentale, nel 1954-55, a una giovane veggente di nome Anna, dandole un messaggio che non differisce sostanzialmente da quelli di Fatima. E l’anno scorso si è parlato di apparizioni anche in un’altra località vicino a Gruscevo.
Dai messaggi dell’aprile 1988:
“E’ per tramite vostro e del sangue dei martiri che avverrà la conversione della Russia. Pentitevi e amatevi gli uni e gli altri. Stanno per arrivare i tempi che sono stati preannunciati come quelli della fine del tempo. Guardate la desolazione che circonda il mondo: i peccati, l’accidia, il genocidio… Se per la Russia non c’è ritorno al cristianesimo, ci sarà una terza guerra mondiale e il mondo intero si troverà davanti alla rovina “.
“Insegnate ai bambini a pregare. Insegnate loro a vivere nella verità e vivete voi stessi nella verità. Dite il Santo Rosario. È l’arma contro satana… Sono venuta a confortarvi e a dirvi che le vostre sofferenze ben presto finiranno. Io vi proteggerò per la gloria e il futuro del Regno di Dio sulla terra, che durerà mille anni. Il Regno del Cielo e della Terra è a portata di mano. Verrà solo attraverso la penitenza e il pentimento dei peccati… Molti vengono come falsi messia e falsi profeti. Siate attenti… Io non faccio distinzioni di razza o religione. Voi qui in Ucraina avete ricevuto la conoscenza dell’unica, vera, Chiesa apostolica… Il Dio Eterno vi chiama. Ecco perché sono stata mandata a voi… nonostante le lunghe persecuzioni che avete subito non avete perduto la fede, la speranza e la carità “.
Bisogna riflettere all’epopea di fede e di martirio vissuta tra i cattolici ucraini durante questo terribile “ottantennio” che sta per chiudersi: essi hanno davvero meritato la predilezione della Vergine e possono celebrare, sia pure in silenzio ma con rinnovata speranza, il millenario della conversione della Russia al Vangelo.
Infine:
… Il 12 febbraio 1970, nella prigione di Vladimir, a 165 Km a nordest di Mosca, la Vergine gli apparve a Josyp Terelya invitandolo al perdono incondizionato, soprattutto verso i nemici, i Russi moscoviti. …

La storia di Grouchiv (Hrushiv o Grushew) e delle sue apparizioni o avvenimenti che riguardano la Santa Vergine ha origine molto prima del 1970, inizia infatti nel XVII secolo, quando la Vergine apparve per la prima volta, nella parte inferiore del villaggio. Il popolo, per commemorare l’avvenimento, piantò in quel luogo un salice. Un secolo più tardi, ai piedi del salice sgorgò una sorgente e la gente veniva per raccogliere quell’acqua. Avvennero molte guarigioni che resero famoso il santuario.

Nel 1806, Stepan Chapowskyj vi dipinse una immagine della Vergine. I paesani la fissarono sul salice e si intensificarono i pellegrinaggi in quel luogo, tanto che il proprietario del terreno, seccato dal fatto che i pellegrini lo calpestassero, decise di chiamare un miscredente, J. Kina, per costruire una barriera intorno al salice.
Nel 1856 scoppiò una epidemia di colera. Una donna vide allora in sogno la Madre di Dio:
«Figlia mia, ti prego di pulire il pozzo profanato. Celebratevi una messa e la morte cesserà di colpire il villaggio».
È quello che avvenne: l’epidemia cessò e si costruì sulla sorgente una cappella dedicata alla Santa Trinità.
La Chiesa greco-cattolica pagò la sua fedeltà a Roma con il carcere e innumerevoli morti. È in questo contesto che il 26 aprile 1987, giorno dell’anniversario di Chernobyl e all’alba della perestroika, una giovinetta di 11 anni, Maria Kizyne, ha delle apparizioni della Vergine.

Maria, mentre sta uscendo da casa per recarsi a scuola, nota una strana luce sulla cappella sconsacrata (chiusa al culto dal regime comunista nel 1947) che confina con il giardino di casa sua. Si sofferma ad osservarla, quando, all’improvviso scorge, su una delle facce della torre ottagonale che copre la cupola della cappella, una figura: è una Donna vestita di nero con un Bambino in braccio. La piccola rientra di corsa dalla madre e l’avverte. La madre esce e, riconosciuta la Madonna, invita la figlia ad inginocchiarsi a pregare. L’immagine della Vergine è rimasta visibile a tutti per un mese, ora nel vano di una finestra del campanile, ora sulla sommità della cupola, ora nel cielo sopra la chiesetta. Testimoni diretti dell’evento miracoloso sono state almeno mezzo milione di persone.
La Madonna ha dato a Maria, nel corso delle numerose apparizioni che la giovane veggente ha avuto, diversi messaggi: talvolta piangendo ha chiesto penitenza per la remissione dei peccati dell’umanità; in altre occasioni ha invitato alla preghiera e al perdono per la conversione della Russia; alla recita del Santo Rosario, arma potente contro satana. Ha invitato a non dimenticare coloro che sono morti nel disastro di Chernobyl, che è stato un avvertimento e un segno per il mondo intero.

Tra loro, si trovava Josyp Terelya, che riconobbe la Vergine che aveva visto in prigione, in punto di morte, e la sua testimonianza si propagò con grande clamore.
Nato nel 1943, Josyp Terelya fu allevato dalla nonna materna, fervente cattolica. Diviene militante dell’Azione Cattolica e fervente adoratore dell’Eucaristia. Ma all’età di 19 anni, venne incarcerato e rimase in prigione per 15 anni (1962-1976). Quando fu liberato, la sua fidanzata, che l’aveva aspettato, poté finalmente sposarlo. Josyp le confidò, allora, le due apparizioni della Vergine, durante il suo periodo in carcere.

Il 12 febbraio 1970, nella prigione di Vladimir, a 165 Km a nordest di Mosca, la Vergine gli apparve invitandolo al perdono incondizionato, soprattutto verso i nemici, i Russi moscoviti.
Maria gli fece inoltre questa predizione:
«Hai davanti a te anni di prove e di umiliazioni. La Russia resta nell’oscurità e nell’errore. Non ci sarà pace sino a quando il popolo si pentirà e si compirà l’opera di mio Figlio; non si avrà pace poiché questa non può venire che là, dove esista la giustizia. Prega per i nemici, dimenticali ed un cammino di luce si aprirà davanti a te.»

Una seconda apparizione avvenne due anni dopo:
«Il 12 febbraio 1972 (…) mi trovavo nella cella di isolamento. La stanza era fredda da morire; soffrivo sino alla radice dei capelli. Soltanto una lampada sospesa rischiarava la camera. Sollevai il manicotto vicino alla lampada per scaldarmi le mani; ma la guardia mi vide dallo spioncino e spense la luce. (…) Non riuscivo a muovermi. Mi sdraiai sulla branda in attesa di morire. Fu allora che sentii il caldo contatto di una mano femminile, dolce come il latte. Mi sentii riscaldato. Sentivo del calore nella stanza. Pensai di avere delle allucinazioni o che stavo morendo. Ma fu allora che udii la voce: «Mi hai chiamata e sono venuta da te. Non credi che sono io?» Allora vidi davanti a me una giovane donna. La prima volta mi disse: «Non sarai liberato da questa prigione; non hai percorso che la metà del cammino, ma non aver timore, io sto con te.»

“L’Ukrain Weekly”, settimanale dei cattolici ucraini che vivono in esilio in Inghilterra, riferì che il 13 maggio 1987, festa della Madonna di Fatima, durante un programma della TV locale sull’argomento del giorno, l’immagine della Vergine apparve anche sui teleschermi e fu vista in tutta la regione.

Il concorso di folla in quei giorni divenne imponente. Il foglio clandestino “Cronache della Chiesa Cattolica ucraina”, citato da “Ukrainian Weekly”, parla di 80.000 persone al giorno arrivate sul posto con tutti i mezzi. C’erano targhe di pulmann e di auto di tutti gli stati dell’Urss. La polizia, presa fra le antiche abitudini e la “Perestroika” di Gorbaciov, un po’ creava ostacoli, erigeva steccati, faceva la “faccia feroce”; un po’ lasciava correre. La stampa del regime, compresa l’autorevole “Literaturnaria Gazeta”, seguì la stessa linea; ammetteva in tono agrodolce l’eccezionale afflusso dei pellegrini da ogni parte dell’Unione, ma si affrettava a spiegare che non si trattava di “fede nei miracoli” (queste “anticaglie”), ma di semplice curiosità.

Questo fatto avvenne all’inizio della perestroika. Fu il catalizzatore di una presa di coscienza nel momento in cui il regime cominciò, esitante, a mettere fine alle persecuzioni. Da questo punto di vista, l’avvenimento riveste una importanza storica, è il momento chiave nel quale la libertà dell’uomo ha riorientato il corso della storia.
Dai messaggi dell’aprile 1988:
“Insegnate ai bambini a pregare. Insegnate loro a vivere nella verità e vivete voi stessi nella verità. Dite il Santo Rosario. È l’arma contro satana… Sono venuta a confortarvi e a dirvi che le vostre sofferenze ben presto finiranno. Siate attenti… Voi qui in Ucraina avete ricevuto la conoscenza dell’unica, vera, Chiesa apostolica… Il Dio Eterno vi chiama. Ecco perché sono stata mandata a voi… nonostante le lunghe persecuzioni che avete subito non avete perduto la fede, la speranza e la carità”.

Maria spiega:
“Ci chiese poi di pregare, di insegnare ai bambini la preghiera, il Rosario, di pregare costantemente per i defunti. Io udii queste parole: «Sono venuta da voi perché qui il popolo fervente divulgherà il mio messaggio dappertutto. So dove devo andare. Vado dove è meglio per mio Figlio. Ricordatevi che il peccato è il piacere proibito. La Madre di Dio vi dice di offrire le vostre vite. Ognuno di voi deve partecipare alle sofferenze di Gesù. In questo modo, credetemi, riscatterete le anime che sono cadute nel peccato… Non abbiate timore e pregate, pregate, pregate incessantemente. Riconoscete Gesù, pubblicamente. Non vergognatevi di fare il segno della croce. Preparatevi per le grandi persecuzioni e nuovi sacrifici. Stanno per accadere grandi cose. Nelle Filippine i cattolici sono scesi per la strada senza che i soldati sparassero loro. Verrà l’ora che la Madre di Dio agirà in maniera uguale anche nell’Unione Sovietica. (…) L’Ucraina diventerà indipendente (…) Voi litigate spesso per orgoglio e umana vanità. Pregate. La preghiera, il Rosario, vi salverà. L’anticristo fa di tutto per sconfiggervi. Ricordatevi: la pace viene soltanto dalla Redenzione. La pace è calma e riposo e voi non state ancora in pace.»
La Rus di Kiev, futura Ucraina e culla di quella che poi sarebbe diventata la Russia, ricevette il messaggio e il battesimo cristiano grazie ai santi principi Olga e Vladimiro tra X e XI secolo, grazie ai quali Kiev entrò nell’Europa e nella Cristianità, in un’epoca in cui la Russia attuale ancora non esisteva….
(in foto, icona dei Santi Olga e Vladimiro dalla Chiesa di Sant’Antonio all’Esquilino, chiesa russo-cattolica a Roma ove si celebra in slavonico, cappella del Pontificio Istituto Orientale e del Pontificio Seminario Russicum e chiesa nazionale dei russi a Roma. Fonte Roberto de Albentiis)
